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Russia: smentito il coinvolgimento con il lancio del Petro

Secondo quanto riferito dal Tass, l’agenzia di stampa ufficiale russa, la Russia non sarebbe coinvolta nel lancio di Petro, la criptovaluta nazionale del Venezuela

Artyom Kozhim, vicedirettore del dipartimento stampa e informazione del Ministero degli Esteri, ha dichiarato che le notizie circolate su alcuni periodici, tra cui il Time, riguardanti l’origine russa del Petro sarebbero false.

Secondo il funzionario russo, durante una riunione tenuta lo scorso 21 febbraio, Simon Zerpa, ministro dell’economia e delle finanze del Venezuela, avrebbe fornito un opuscolo sulla criptovaluta al suo corrispettivo russo Anton Siluanov, ma solamente a titolo informativo. Nessuna delle due parti avrebbe richiesto o avviato una collaborazione.

Il rapporto del Time

Secondo altre voci Mosca avrebbe consigliato al Time, di non parlare del coinvolgimento russo, ma la rivista avrebbe ignorato il monito. Nel rapporto si legge che Denis Druzhkov e Fyodor Bogorodsjy, due russi legati alle banche, erano presenti durante la cerimonia per il lancio del Petro con il ruolo di consiglieri per la criptovaluta. Secondo le dichiarazioni di un dirigente della banca statale di Mosca che si occupa di criptovalute i consiglieri del Cremlino avrebbero supervisionato il progetto Petro firmato da Putin lo scorso anno.

L’Associated Press ha inoltre svelato alcuni particolari sulle azioni poco lecite dei funzionari: Druzhkov è il Ceo di Zeus Exchange, la piattaforma di transazioni ibride per investitori e Crypto Traders che tre anni fa era stata multata per 31.000 dollari dalla Borsa mercantile di Chicago per lo scambio fraudolento di contratti a termine; Bogorodsky vive in Uruguay, ex direttore di diverse banche russe, ora dirige Aerotrading, una compagnia il cui sito web è costituito da un’unica home page senza alcuna informazione sulla propria attività.

Per il Time Mosca sta testando la criptovaluta prima di inaugurarne una propria, il criptorublo, eppure il Ministero delle Finanze ha sostenuto che le autorità finanziarie russe non sono coinvolte nello sviluppo o nel lancio del Petro. Anche il governo venezuelano ha mantenuto il silenzio stampa riguardo la faccenda.

Petro la prima criptovaluta nazionale

Il Petro, il cui tasso è sostenuto dal petrolio prodotto in Venezuela, sarà la prima criptovaluta di stato al mondo. Il suo valore corrisponderebbe a quello di un barile di petrolio. A dicembre Nicolas Maduro aveva presentato la criptovaluta nazionale come strumento di pagamento per sfuggire alle sanzioni globali e al blocco finanziario varato dagli Stati Uniti. Il presidente venezuelano aveva definito la moneta virtuale come una sorta di criptonite per combattere l’imperialismo statunitense.

Il 20 febbraio ha annunciato la pre-vendita di Petro pari a 82,4 milioni.

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