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Coinbase: una nuova causa per l’exchange statunitense

Coinbase, exchange statunitense, affronta una nuova causa, depositata il 2 marzo. L’accusa è quella di aver “tenuto” fondi inviati dai clienti via email, ma che i destinatari non hanno mai riscosso. La causa non coinvolge solo i due querelanti, due cittadini statunitensi residenti uno nel Michigan e uno in California, ma chiunque sia stato potenzialmente danneggiato da tale pratica.

Il documento dell’azione collettiva, depositato presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti suggerisce:

“Ma invece di informare la classe e i querelanti delle criptovalute non ancora riscosse, o di consegnare quelle criptovalute allo Stato della California come richiesto dalla legge sulle proprietà non reclamate, Coinbase le ha tenute per sé”.

Cointelegraph ha riferito che un utente separato ha presentato un’altra azione collettiva sostenendo che i dipendenti Coinbase hanno tratto profitto dall’insider trading di una delle sue attività supportate, Bitcoin Cash, a dicembre 2017.

All’epoca, il CEO Brian Armstrong ha detto che la società avrebbe avviato un’indagine interna sulle accuse, che circolava ampiamente nella stampa industriale. I risultati sembrano non essere stati pubblicati, portando a continua curiosità da parte degli utenti sui social media.

Coinbase sembra star causando una buona quantità di scandali e polemiche negli ultimi tempi. Come finirà questa guerra alle accuse?

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