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SwissRealCoin la piattaforma cripto a supporto immobiliare

SwissRealCoin è la prima piattaforma crittografica a supporto immobiliare, che permette investimenti immobiliari trasparenti tramite Blockchain. SRC consente un facile accesso al valore immobiliare svizzero per gli investitori, offre molta più liquidità rispetto ai token concorrenti ed è molto più trasparente rispetto agli investimenti immobiliari diretti o ai fondi immobiliari classici. Read more

Tweedentity, il primo passo verso un nuovo KYC?

Qualche settimana fa 0xNIL ha lanciato la prima Initial Free Offering (IFO) della storia. Una IFO è una distribuzione gratuita di tokens (in questo caso denominati NIL, un token ERC20) dal valore economico nullo. Ogni wallet poteva richiedere un massimo di 30 mila NIL; ovviamente era sottinteso che ogni persona avrebbe potuto richiedere i tokens solo da un singolo wallet invece, come era prevedibile, la maggior parte delle persone ha partecipato alla IFO con più wallets, alcuni cinque, altri venti, addirittura una persona ha aperto 75 wallets, dunque al momento detiene più di 2 milioni di tokens. Alla fine la IFO si è rivelata un successo ma è chiaro che per permettere a tutti di partecipare in modo equo è necessario un processo KYC (Know Your Custumer). Da questa esperienza è nata l’idea di TweedentityRead more

La politica di gestione di Twitter in merito alle cryptovalute

Twitter sta cercando di combattere i truffatori di cryptoalute presenti sulla piattaforma.
Al momento non vi è una politica ben definita per la pubblicità relativa alla cryptovaluta ma, vi sono alcuni punti di riferimento che vengono presi in considerazione:

  1. Annunci per prodotti o servizi potenzialmente non sicuri o ingannevoli
  2. Annunci che fanno affermazioni ingannevoli o ingannevoli, come ad esempio offerte “ottieni ricchi rapidamente”

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Valutare una Initial Coin Offering (ICO) in 10 punti

TEAM

Dovete trasformarvi in 007 e cercare qualsiasi informazione riusciate a trovare sui componenti fondamentali del team, soprattutto per quanto riguarda il team di development e gli advisors. Visitate i loro profili LinkedIn e prestate la massima attenzione sulle esperienze precedenti nel campo delle cryptovalute, un passato di scam e vacanze alle Bermuda non è il massimo come curriculum.

COM e REDDIT

Il miglior modo per iniziare le vostre ricerche sul progetto è sicuramente quello di dare un’occhiata alle discussioni su questi siti. Nei vari threads il team dovrebbe rispondere alle domande degli investitori (se non lo fa, scappate a gambe levate). In questo modo avrete la possibilità sia di conoscere come si muove il team nei social media (anche il marketing ha una notevole importanza sulla buona riuscita del progetto), sia di togliervi qualche dubbio o magari ragionare sulle perplessità degli altri utenti. Tenete comunque sempre d’occhio chi scrive, si dice che distruggere sia l’arte di chi non sa costruire, dunque prendete con le pinze quello che scrivono i nuovi utenti e gli haters professionisti.

STATO DEL PROGETTO, BUSINESS ANGELS e VENTURE CAPITAL

Valutate lo stato di avanzamento del progetto: c’è un whitepaper? Una versione beta? È già stato lanciato un prodotto? Nonostante non sia impossibile partire completamente da zero, è preferibile lanciare una ICO avendo già “qualcosa tra le mani”, o almeno è segno di estrema serietà. Questo vi servirà soprattutto per valutare il Pay Back Period, ossia il tempo di recupero del vostro capitale.

Ci sono già altri investitori nel progetto? È stata fatta una raccolta fondi privata? La presenza di fondi Venture Capital è di fondamentale importanza per valutare un progetto; i venture capital infatti, a differenza degli angels, non investono denaro di loro proprietà ma richiedono fondi istituzionali o comunque si rivolgono a banche o assicurazioni. Visto che, oltre ad ottenere un profitto, devono restituire il denaro a terzi, è naturale che questi investano solo in progetti solidi e promettenti.

WHITEPAPER

Leggetelo e cercate di capire se il progetto sia fattibile o meno. E ricordate, anche l’occhio fa la sua parte: se è scritto con word o su una carta da formaggio, se le immagini sono di pessima qualità, se ci sono errori grammaticali o se è tradotto con Google Translate, sapete cosa fare!

SOCIAL MEDIA

Cercate di partecipare alle conversazioni nei canali ufficiali Slack, Discord o Telegram gestiti dai team. Oltre ad avere un canale di comunicazione diretto e pressoché istantaneo, vi permetterà di venire a conoscenza delle news e di conseguenza di agire celermente. Inoltre vi potrete rendere conto della dimensione e della qualità della community interessata al progetto. In fin dei conti, una cosa che interessa solo voi, non è una cosa veramente interessante.

TOKEN

A cosa serve quel token? È davvero necessario? Serve una blockchain oppure è solo un’esca per pessimi investitori?

Se le risposte sono, nell’ordine: a niente, no, sì è solo un’esca, forse dovreste farvi altre due domande sull’effettiva utilità del progetto. Dopo aver determinato il fine del token bisogna capire quando e come ci verranno consegnate le nostre monete. Se più del 50% dei token devono essere distribuiti al team, c’è un’alta probabilità che abbiano già prenotato la loro vacanza di 18 anni alle Maldive.

MERCATO e COMPETIZIONE

È forse la cosa più difficile da valutare ma bisogna valutare se il progetto ha un futuro nel mercato e se risponde a un’esigenza specifica di un potenziale consumatore. Inoltre bisogna capire se il mercato è saturo o se c’è molta competizione. Inventare un nuovo social network e sperare di rubare lo scettro a Facebook potrebbe anche essere innovativo ma molto rischioso e azzardato.

OPEN CAP, SOFT CAP, HARD CAP

Le ICO con open cap sono quelle che non hanno un limite massimo di raccolta fondi. Se vi sembra una notizia fantastica, purtroppo dovrete ricredervi. Più monete ci saranno in circolazione e meno valore avranno, dunque anche se la raccolta è limitata, bisognerà valutare la quantità di token distribuiti a fine ICO (hard cap). Ricordate, l’oro è costoso perché ce n’è poco.

Da tenere in considerazione è anche la presenza o meno di un soft cap ossia la quantità minima di fondi necessari a portare a buon fine il progetto. Se il soft cap non è previsto o è troppo alto c’è il rischio di non rivedere più né i propri soldi né il progetto dei nostri sogni.

CODICE

Se avete un minimo di conoscenze di programmazione, analizzare il codice non sarebbe una brutta idea. Se invece non avete la minima idea di cosa sia un codice, ci sono dei piccoli elementi che potrebbero farvi rizzare le antenne: un codice ben fatto deve contenere dei commenti degli sviluppatori, deve essere ordinato e deve essere modulare, ossia deve essere formato da diversi blocchi di codice e non da un unico papiro lunghissimo. Se il codice del progetto è open source, perché non dargli un’occhiata?

Questi sono i segnali da non ignorare mai (RED FLAGS):

  • Promesse di ritorni alti e garantiti;
  • Sistema di affiliazione troppo esteso, MultiLevel Marketing o sistemi piramidali;
  • Nome uguale o molto simile a progetti/sistemi/programmi/token già esistenti;
  • Se sembra troppo bello per essere vero, semplicemente non è vero.

*NOTA: nonostante tutte le precauzioni del caso, le ICO rimangono un investimento ad alto rischio. È dunque fondamentale investire solo ciò che si è disposti a perdere totalmente. A causa della mancanza di regolamentazioni, l’eventuale possibilità di recuperare i vostri fondi è molto bassa (anzi nulla).

Il regolamento ICO del governo di Gibilterra

Il governo di Gibilterra ha annunciato l’elaborazione di un regolamento ICO all’inizio di febbraio ed ora potrebbe esser in procinto di concludere l’azione. Questo includerà la creazione di un sistema per “sponsor autorizzati che presentino un numero di opzioni diverse” che avrà il compito di gestire la conformità delle azioni. I funzionari dicono però che spetterà al mercato determinare quale sia la “buona” vendita di token. Read more

No, non tutte le ICO sono sicure

Lo scorso 8 febbraio, Julio Faura, capo della divisione innovazione della Santander, ha sostenuto che gli utility token non sarebbero una buona idea, in quanto, in realtà, sarebbero security token. Idea non solitaria, visto che, il capo degli investimenti globali della Goldman Sachs aveva precedentemente sostenuto che gli investitori di ICOs (Initial Coin offerings) potrebbero perdere tutti i loro investimenti.

Faura ha proposto un’idea per proteggere gli investitori: costruire uno schema per le ICOs, riorganizzando dall’inizio il sistema e stabilendo che i processi ICO dovrebbero essere disegnati sulle leggi sui titoli già esistenti. Si tratterebbe di prendere spunto da ciò che già abbiamo per creare un nuovo mondo improntato sulle ICOs, il che risulterebbe abbastanza difficile da attuare.

La domanda fondamentale però è: perché gli istituti finanziari e le autorità di regolamentazione esistenti dovrebbero cercare di auto-affondare i metodi di raccolta di capitali o tentare di far girare le ICO secondo le leggi tradizionali sui titoli? Risposta: non lo faranno.

Ripple -una compagnia finanziata da Santander InnoVentures- infatti offre un’idea di come le banche tradizionali e i mercati finanziari competeranno usando blockchain e coins.

Un altro problema sta nel fatto che non tutte le ICO sono controllate dal SEC (U.S. Securities and Exchange Commission).

Un esempio? Un’ICO lasciata in secondo piano dalla SEC è stata manipolata da Perkins Coie e ha incluso la vendita di un token che ha raggiunto i 35 milioni di dollari in meno di un minuto, creando un sistema di digital advertising basato sull’attenzione dei consumatori.

Ciò è stato compreso dalla SEC e da altri organismi di controllo che stanno operando su truffatori già noti. Jay Clayton, presidente della SEC, lo scorso dicembre, aveva raccomandato alla divisione Enforcement della SEC azioni contro le ICOs che avrebbero potuto violare le leggi federali. C’è anche da dire che Clyton però non ha risposto ad una domanda fondamentale e cioè se la SEC andrà a verificare ICOs precedenti. In altre parole, potrebbero esserci ICOs, come quelle di BAT, che la SEC non attaccherà.

La prospettiva che alcune delle ICOs 2017 che raccoglieranno migliaia di dollari non saranno considerate dalla SEC fornisce un chiaro segno che non tutte le ICO rientreranno sotto il controllo federale e che quindi la SEC non si muoverà contro tutte le ICO costruite su blockchain distruttive e di conseguenza, la SEC attenuerà le sue attività di controllo di fronte a un’iniziativa blockchain dirompente che genera un vero valore intrinseco.

Allora: siamo sicuri che gli utility token non siano una buona idea per gli investitori?