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Coinbase ha annunciato ufficialmente la creazione del Coinbase Protocol

Coinbase ha lavorato per collegare persone e reti, creando prodotti sicuri e facili da usare. Il team ha annunciato ufficialmente, il 16 marzo, il Coinbase Protocol! Dopo la creazione del Coinbase Index Found, fondo che offre agli investitori la possibilità di visualizzare tutte le attività digitali quotate sulla borsa valori di Coinbase, ora crea il Coinbase Protocol. Read more

Tweedentity, il primo passo verso un nuovo KYC?

Qualche settimana fa 0xNIL ha lanciato la prima Initial Free Offering (IFO) della storia. Una IFO è una distribuzione gratuita di tokens (in questo caso denominati NIL, un token ERC20) dal valore economico nullo. Ogni wallet poteva richiedere un massimo di 30 mila NIL; ovviamente era sottinteso che ogni persona avrebbe potuto richiedere i tokens solo da un singolo wallet invece, come era prevedibile, la maggior parte delle persone ha partecipato alla IFO con più wallets, alcuni cinque, altri venti, addirittura una persona ha aperto 75 wallets, dunque al momento detiene più di 2 milioni di tokens. Alla fine la IFO si è rivelata un successo ma è chiaro che per permettere a tutti di partecipare in modo equo è necessario un processo KYC (Know Your Custumer). Da questa esperienza è nata l’idea di TweedentityRead more

La politica di gestione di Twitter in merito alle cryptovalute

Twitter sta cercando di combattere i truffatori di cryptoalute presenti sulla piattaforma.
Al momento non vi è una politica ben definita per la pubblicità relativa alla cryptovaluta ma, vi sono alcuni punti di riferimento che vengono presi in considerazione:

  1. Annunci per prodotti o servizi potenzialmente non sicuri o ingannevoli
  2. Annunci che fanno affermazioni ingannevoli o ingannevoli, come ad esempio offerte “ottieni ricchi rapidamente”

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Coinbase: una nuova causa per l’exchange statunitense

Coinbase, exchange statunitense, affronta una nuova causa, depositata il 2 marzo. L’accusa è quella di aver “tenuto” fondi inviati dai clienti via email, ma che i destinatari non hanno mai riscosso. La causa non coinvolge solo i due querelanti, due cittadini statunitensi residenti uno nel Michigan e uno in California, ma chiunque sia stato potenzialmente danneggiato da tale pratica.

Il documento dell’azione collettiva, depositato presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti suggerisce:

“Ma invece di informare la classe e i querelanti delle criptovalute non ancora riscosse, o di consegnare quelle criptovalute allo Stato della California come richiesto dalla legge sulle proprietà non reclamate, Coinbase le ha tenute per sé”.

Cointelegraph ha riferito che un utente separato ha presentato un’altra azione collettiva sostenendo che i dipendenti Coinbase hanno tratto profitto dall’insider trading di una delle sue attività supportate, Bitcoin Cash, a dicembre 2017.

All’epoca, il CEO Brian Armstrong ha detto che la società avrebbe avviato un’indagine interna sulle accuse, che circolava ampiamente nella stampa industriale. I risultati sembrano non essere stati pubblicati, portando a continua curiosità da parte degli utenti sui social media.

Coinbase sembra star causando una buona quantità di scandali e polemiche negli ultimi tempi. Come finirà questa guerra alle accuse?

Valutare una Initial Coin Offering (ICO) in 10 punti

TEAM

Dovete trasformarvi in 007 e cercare qualsiasi informazione riusciate a trovare sui componenti fondamentali del team, soprattutto per quanto riguarda il team di development e gli advisors. Visitate i loro profili LinkedIn e prestate la massima attenzione sulle esperienze precedenti nel campo delle cryptovalute, un passato di scam e vacanze alle Bermuda non è il massimo come curriculum.

COM e REDDIT

Il miglior modo per iniziare le vostre ricerche sul progetto è sicuramente quello di dare un’occhiata alle discussioni su questi siti. Nei vari threads il team dovrebbe rispondere alle domande degli investitori (se non lo fa, scappate a gambe levate). In questo modo avrete la possibilità sia di conoscere come si muove il team nei social media (anche il marketing ha una notevole importanza sulla buona riuscita del progetto), sia di togliervi qualche dubbio o magari ragionare sulle perplessità degli altri utenti. Tenete comunque sempre d’occhio chi scrive, si dice che distruggere sia l’arte di chi non sa costruire, dunque prendete con le pinze quello che scrivono i nuovi utenti e gli haters professionisti.

STATO DEL PROGETTO, BUSINESS ANGELS e VENTURE CAPITAL

Valutate lo stato di avanzamento del progetto: c’è un whitepaper? Una versione beta? È già stato lanciato un prodotto? Nonostante non sia impossibile partire completamente da zero, è preferibile lanciare una ICO avendo già “qualcosa tra le mani”, o almeno è segno di estrema serietà. Questo vi servirà soprattutto per valutare il Pay Back Period, ossia il tempo di recupero del vostro capitale.

Ci sono già altri investitori nel progetto? È stata fatta una raccolta fondi privata? La presenza di fondi Venture Capital è di fondamentale importanza per valutare un progetto; i venture capital infatti, a differenza degli angels, non investono denaro di loro proprietà ma richiedono fondi istituzionali o comunque si rivolgono a banche o assicurazioni. Visto che, oltre ad ottenere un profitto, devono restituire il denaro a terzi, è naturale che questi investano solo in progetti solidi e promettenti.

WHITEPAPER

Leggetelo e cercate di capire se il progetto sia fattibile o meno. E ricordate, anche l’occhio fa la sua parte: se è scritto con word o su una carta da formaggio, se le immagini sono di pessima qualità, se ci sono errori grammaticali o se è tradotto con Google Translate, sapete cosa fare!

SOCIAL MEDIA

Cercate di partecipare alle conversazioni nei canali ufficiali Slack, Discord o Telegram gestiti dai team. Oltre ad avere un canale di comunicazione diretto e pressoché istantaneo, vi permetterà di venire a conoscenza delle news e di conseguenza di agire celermente. Inoltre vi potrete rendere conto della dimensione e della qualità della community interessata al progetto. In fin dei conti, una cosa che interessa solo voi, non è una cosa veramente interessante.

TOKEN

A cosa serve quel token? È davvero necessario? Serve una blockchain oppure è solo un’esca per pessimi investitori?

Se le risposte sono, nell’ordine: a niente, no, sì è solo un’esca, forse dovreste farvi altre due domande sull’effettiva utilità del progetto. Dopo aver determinato il fine del token bisogna capire quando e come ci verranno consegnate le nostre monete. Se più del 50% dei token devono essere distribuiti al team, c’è un’alta probabilità che abbiano già prenotato la loro vacanza di 18 anni alle Maldive.

MERCATO e COMPETIZIONE

È forse la cosa più difficile da valutare ma bisogna valutare se il progetto ha un futuro nel mercato e se risponde a un’esigenza specifica di un potenziale consumatore. Inoltre bisogna capire se il mercato è saturo o se c’è molta competizione. Inventare un nuovo social network e sperare di rubare lo scettro a Facebook potrebbe anche essere innovativo ma molto rischioso e azzardato.

OPEN CAP, SOFT CAP, HARD CAP

Le ICO con open cap sono quelle che non hanno un limite massimo di raccolta fondi. Se vi sembra una notizia fantastica, purtroppo dovrete ricredervi. Più monete ci saranno in circolazione e meno valore avranno, dunque anche se la raccolta è limitata, bisognerà valutare la quantità di token distribuiti a fine ICO (hard cap). Ricordate, l’oro è costoso perché ce n’è poco.

Da tenere in considerazione è anche la presenza o meno di un soft cap ossia la quantità minima di fondi necessari a portare a buon fine il progetto. Se il soft cap non è previsto o è troppo alto c’è il rischio di non rivedere più né i propri soldi né il progetto dei nostri sogni.

CODICE

Se avete un minimo di conoscenze di programmazione, analizzare il codice non sarebbe una brutta idea. Se invece non avete la minima idea di cosa sia un codice, ci sono dei piccoli elementi che potrebbero farvi rizzare le antenne: un codice ben fatto deve contenere dei commenti degli sviluppatori, deve essere ordinato e deve essere modulare, ossia deve essere formato da diversi blocchi di codice e non da un unico papiro lunghissimo. Se il codice del progetto è open source, perché non dargli un’occhiata?

Questi sono i segnali da non ignorare mai (RED FLAGS):

  • Promesse di ritorni alti e garantiti;
  • Sistema di affiliazione troppo esteso, MultiLevel Marketing o sistemi piramidali;
  • Nome uguale o molto simile a progetti/sistemi/programmi/token già esistenti;
  • Se sembra troppo bello per essere vero, semplicemente non è vero.

*NOTA: nonostante tutte le precauzioni del caso, le ICO rimangono un investimento ad alto rischio. È dunque fondamentale investire solo ciò che si è disposti a perdere totalmente. A causa della mancanza di regolamentazioni, l’eventuale possibilità di recuperare i vostri fondi è molto bassa (anzi nulla).